venerdì 27 marzo 2009

La Reggiana di Silenzi contro quella di Grieco


Reggiana 1988/89 vs Reggiana 2008/09
Dall’ultima promozione in serie B della Reggiana sono passati giusto vent’anni e chissà che la ricorrenza non porti fortuna ai granata. Quello che vogliamo fare ora è provare a mettere a confronto quelle due squadre, ipotizzando gli undici titolari di quelle formazioni e vedere quale risulta essere la Reggiana più forte, pur con tutte le difficoltà di paragonare due squadre che giocavano e giocano in modo completamente diverso.

FACCIOLO vs AMBROSIO. Marco Ambrosio si sta rivelando un portiere a sorpresa, perché dopo essere partito fra gli interrogativi della tifoseria, si sta rivelando un ottimo numero uno, con quel tocco di “pazzia” che non guasta ai numeri uno. Nella sfida con Nico Facciolo la bilancia pende però a favore di quest’ultimo, l’eroe che nel 1985 parò due rigori al Modena sotto la curva sud e la settimana dopo, si fece tutto il campo del Tardini con un ginocchio dolorante, per andare a salutare i tifosi granata dopo la vittoria contro il Parma di Sacchi. Facciolo era uno che comandava la difesa e dettava legge, anche se Ambrosio può vantare un curriculum migliore. Per poco ma promuoviano Facciolo.
DANIEL vs STEFANI. Nel duello difensivo il nostro verdetto regala la vittoria a Mirco Stefani, che promette di divenire una vera e propria bandiera della Reggiana. Più completo di Daniel, peraltro ottimo difensore, ma con una marcia in più sotto le porte avversarie.
TACCONI vs SCANTAMBURLO. Una sfida che finisce in pareggio per due buoni difensori, ottimi sia in fase difensiva che nel portarsi in avanti.
CORNACCHIA vs MEI. Con Cornacchia davanti a Facciolo la difesa era al sicuro, non che con Mei lo si di meno, ma il primo era uno di quei difensori duri vecchio stampo, una roccia, contro la quale si scontravano, facendosi male, gli attaccanti avversari.
DE VECCHI vs ZINI. Questo è uno scontro strano, perché De Vecchi non era un difensore puro come Zini, ma era stato messo in difesa, nel ruolo del libero, da una scelta di Marchioro. Il mister granata giocava a zona, ma De Vecchi giocava all’antica, nel ruolo di Scirea o di Baresi per intendersi, come leader della difesa. Metterlo a confronto con Zini non è proprio esatto, ma in questa Reggiana che gioca in linea non c’è uno che comanda, tutti sono sullo stesso piano, in linea. Zini è forte, purtroppo paga il confronto con quel De Vecchi, vero e proprio regista arretrato di una squadra vincente. Forse De Vecchi andava messo contro Grieco, ma uno giocava in difesa e l’altro gioca invece a centrocampo.
DE AGOSTINI vs MASCHIO. Avercene di questi giocatori, tutti e due autentici motorini di centrocampo a pieni polmoni, scudieri alle spalle di giocatori più dotati tecnicamente. Il Dea dopo la Reggiana giocò in serie A nel Napoli e in quel campionato correva pure per Zamuner e Gabriele, non certo due grandi maratoneti. Tutti e due amati dalla tifoseria per il loro cuore, Maschio sa però rendersi pericoloso in attacco, interpretando il ruolo in maniera diversa. Per come sta diventando decisivo nei gol segnati scegliamo Maschio, ma è una scelta difficile e che mette a confronto due ruoli ormai differenti, il vecchio mediamo alla De Agostini, contro un centrocampista moderno, che gioca in linea, alla Maschio.
ZAMUNER vs GRIECO. Nell’unica stagione da protagonista, Zamuner seppe guidare il centrocampo granata facendo presagire un ottimo futuro, che invece non andò oltre una carriera in terza serie con altri club. Grieco ha un rispettabile passato e ha in mano le redini della squadra. Dai suoi piedi passano tutti, tutti i palloni e gioca bene o gioca male è lui l’allenatore in campo di questa squadra. Vince Grieco.
D’ADDERIO vs PONZO. Anche qui mettiamo a confronto due giocatori che giocano in ruoli diversi e che si “affrontano” in duello a causa del nuovo modo di giocare a calcio. D’Adderio era il classico giocatore di fascia, il classico numero sette, il tornante, forte personalità, grinta da vendere e piedi buoni. Ponzo vanta un cuore grande, una grinta incontenibile e dei polmoni inesauribili. Dispiace per Ponzo, ma a noi piacciono le squadre vecchio stampo, dove i numeri corrispondevano ai ruoli in campo. Ponzo è un Grande, ma come tenere fuori D’Adderio? D’Adderio.

GABRIELE vs ALESSI. Ecco due geni del centrocampo, quei giocatori che inventano la giocata e mettono l’attaccante davanti al portiere, quelli che di solito vestono la maglia numero dieci e sono i più forti della squadra. Gabriele era più “geometra”, mentre Alessi è più geniale. Come rendimento sarebbe da promuovere il primo, mai fuori per infortunio, ma un Alessi a posto fisicamente non può essere bocciato. Passa Alessi.
SILENZI vs INGARI/DALL’ACQUA. Qui non c’è proprio sfida, Silenzi sfondava la rete con una fame di gol da far paura, Ingari invece accarezza troppo timoroso il pallone e i gol non si vedono. Dall’Acqua ha tutte le carte in regola per vincere la sfida, ma deve dimostrarlo. Silenzi.
RABITTI vs MARTINI/FEARI. Rabitti in quella magica stagione realizzò un solo gol, ma il suo lavoro oscuro contribuì non poco alla vittoria finale, facendo gioco di sponda e creando spazi per il Pennellone. Se la sfida fosse con Ferrari, genio incompreso e incomprensibile sarebbe già vinta da Rabitti, che per ora è preferibile pure a Martini, con l’opzione di rivedere la scelta a fine campionato se quest’ultimo mettesse il sigillo a qualcosa di importante. Rabitti.

Nessun commento:

Posta un commento